Tutti pazzi per i presepi di San Gregorio Armeno
I presepi di San Gregorio Armeno
NAPOLI. Siamo solo a fine novembre ma la magia del Natale ha già trasformato Napoli e soprattutto la famosissima San Gregorio Armeno. Già dalle prime ore della mattinata sono tantissimi i turisti e gli appassionati che affollano la famosissima stradina del centro storico. Le botteghe Di Virgilio e Ferrigno mettono come sempre in bella mostra le statuette che tanto fanno parlare e discutere, anche quelle della famiglia Capuano sono sempre in esposizione per soddisfare le ordinazioni. Napoli è il paese del presepe, Napoli è il paese del Natale e la nascita di Gesù è qui vissuta in maniera particolare e, come sempre nella nostra cultura, non manca certo la mescolanza tra il Sacro ed il Profano. Caratteristica, questa, che è particolarmente evidente nel presepe napoletano classico, ma anche in quello moderno. Per descrivere al meglio le sensazioni di questo Natale, siamo andati direttamente a San Gregorio, tra le bancarelle.
La passeggiata nel mondo del presepe parte come di consueto di fronte alla statua di San Gaetano ai piedi della quale è stata allestita una natività con le lucine.
Lasciandosi il complesso di San Lorenzo Maggiore sulla sinistra, si entra subito nel vivo del mondo del presepe. Tammorre finemente dipinte, corni di ogni dimensione, pastori di squisita fattura, Pulcinella di ogni taglia, mestieri animati di ogni tipo, riempiono i negozietti. I turisti di ogni nazionalità ingombrano la stretta stradina e rallentano la traversata. Soprattutto si fermano ad ammirare le statuette in terracotta dipinte a mano del famoso artigiano Marco Ferrigno. Nella sua storica bottega, tra le solite figure, spiccano quella di Valentino Rossi con in mano il biscotto, quelle dei personaggi di Made in Sud, ma soprattutto quelle dei giocatori del Napoli. Sono presenti Hamsik, Higuain, Insigne, Allan e tanti altri. Anche l’ex Cavani con una grossa aureola sulla testa non manca all’appello. Di Ferrigno sono anche delle grosse statue di Pino Daniele, del Papa, di De Laurentis, di Renzi con in tasca banconote da 80 euro e di mister Sarri.Tutte le statue di piccole dimensioni hanno in mano una bandiera della Francia. Ma la vera maestria di Ferrigno si può ammirare salendo al primo piano del suo negozio dove c’è un piccolo laboratorio ed una collezione di pastori che rappresentano un vero e proprio tesoro. Preziosissimi sono i materiali utilizzati, come la seta di San Leucio che costa più di 300 euro al metro, oro, argento e tanto altro. Le mani e i piedi sono ottenuti artigianalmente dal legno, i volti dalla terracotta. Non meno belli sono i pastori di terracotta di Di Virgilio.
Il viaggio continua con le note delle canzoni classiche napoletane e quelle natalizie che riscaldano l’atmosfera. Entrando in vico Luciella ci sono le botteghe della famiglia Capuano che espone enormi presepi dalla rara bellezza, delle vere opere d’arte rese ancora più preziose dai pastori, ma soprattutto dai “mestieri” di grandi dimensioni. Sbirciando in queste bottegucce si possono ammirare gli artisti all’opera e cercare di carpirne i segreti. In un altro strettissimo vicoletto di san Biagio Dei Librai, proprio di fronte San Gregorio, un mastro presepaio, “Salvatore Gambardella”, costruisce splendidi presepi in terracotta dipinti interamente in bianco come se fossero delle ceramiche. La tecnica è complessa e laboriosa, ma il risultato è eccezionale. Perfino i vestiti dei pastori, prima di tutto immersi e irrigiditi in colla vinilica, sono dipinti di bianco. Un effetto che si ottiene passando varie mano di colore, partendo da grigio più scuro fino ad arrivare al bianco splendente. Dei veri capolavori che partono da 60 euro e che possono avere dimensioni enormi come quello che gli è stato commissionato da un importante negozio d’alta moda nel centro di Milano.
Come si sa, a Napoli, le diverse occupazioni hanno lasciato qualcosa, e questo qualcosa unito a tante altre cose rendono Napoli unica. La cultura romana, quella greca, quella latina e quella d’Oltralpe sono fuse tutte insieme e vengono fuori nelle espressioni di vita del napoletano. A San Gregorio infatti, oltre alle Natività, ai presepi, si trovano le tombole, le carte da gioco, gli strummoli; ma a generare questo contrasto sono gli stessi pastori del presepe che sono simboli pagani e maschere pagane dei vari aspetti della vita. Ad esempio nella bottega di Ferrigno si può comprare per 600 euro una stupenda raffigurazione dell’abbondanza e della prosperità sotto forma di un anziana signora che trasporta ceste con vivande di nome Carmela. Un altro oggetto che fa discutere è il Cuorno napoletano che rappresentava già nell’antica Roma un simbolo contro la sfortuna, e le somiglianze del culto sono praticamente le stesse, tranne forse per il fatto che nella Roma precristiana il corno era in realtà un fallo. A Napoli insomma, non tutto è ciò che sembra e tutto è il contrario di tutto.