The American Pope “Costruire ponti per costruire la pace”
Nel sobrio e caratteristico Centro Culturale Meridionale, è stato presentato il libro, edito dalla Libreia Editrice Vaticano “ The American Pope ; costruire ponti per costruire la pace “: una raccolta di discorsi in italiano ed in inglese pronunciati da Papa Francesco durante il viaggi a Cuba, neli USA e all’ ONU accompagnata dalla analisi di contesto dai curatori LARA JAKES, PAOLO MESSA e MASSIMO MILONE. Alla presentazione, introdotta dall’Avvocato Gennaro Famiglietti, sono intervenuti ; l’Ambasciatore della Bulgaria Sir. MARIN RAYKOV; il Direttore della Libreria Edizioni Vaticano, DON GIUSEPPE COSTA; il Consigliere alla Cultura della Regione Campania, SEBASTIANO MAFFETTONE; Sua Eminenza il Cardinale CRESCENZIO SEPE; il Sottosegretario ai Beni Culturali, ANTIMO CESARO; il POresidente Menturing USA in Italia, SERGIO CUOMO e il Presidente della Commissione Sviluppo Italia – Cuba, ALESSANDRO SENATORE, «Costruire ponti per costruire la pace» è questo il tema portante del volume The American Pope (Libreria Editrice Vaticana, 2016): una raccolta di discorsi – in italiano e in inglese – pronunciati da Papa Francesco durante il viaggio apostolico a Cuba, negli USA e all’ONU accompagnata dalle analisi di contesto operate dai curatori dell’opera Lara Jakes (vice direttore di Foreign Policy a Washington), Paolo Messa (un editore italiano) e Massimo Milone (direttore di Rai Vaticano). Il viaggio americano di Papa Francesco, pur essendo già storia, ha portato risultati sorprendenti perché carichi di aspetti affascinanti che augurano una pace mondiale che abbia come modello la ripresa del dialogo tra Stati Uniti e Cuba. Non a caso, durante la cerimonia di benvenuto a Cuba, il discorso tenuto dal Santo Padre presso l’Aeroporto Internazionale “José Martí” (La Habana, 19 settembre 2015) fa un forte riferimento alla speranza di apertura di Cuba al mondo intero auspicata già da san Giovanni Paolo II nel suo appello del 1998 «affinché Cuba si apra con tutte le sue magnifiche possibilità al mondo e il mondo si apra a Cuba», perfezionandolo attraverso il suo incoraggiamento ai responsabili laici invitandoli a proseguire «su questo cammino e a sviluppare tutte le sue potenzialità, come prova dell’alto servizio che sono chiamati a prestare a favore della pace e del benessere dei loro popoli, e di tutta l’America, e come esempio di riconciliazione per il mondo intero». Perché il mondo, ricorda papa Francesco, «ha bisogno di riconciliazione in questa atmosfera di terza guerra mondiale “a pezzi” che stiamo vivendo». Massimo Milone, nella sua analisi, non si focalizza soltanto sulle parole di Papa Bergoglio, ma offre una ricostruzione storica del disgelo, rilevando in modo chiaro il ruolo di protagonista della Chiesa con una mediazione che ha visto interpreti oltre a san Giovanni Paolo II, il Papa emerito Benedetto XVI e oggi, sempre più, Papa Francesco. Attraverso l’analisi dei curatori del volume emerge chiaro il ruolo che il Pontefice ha svolto nel suo viaggio il cui perno è stato rappresentato da tre parole dal significato profondo come libertà, giustizia e uguaglianza. Nel discorso pronunciato all’Assemblea plenaria del Congresso degli Stati Uniti d’America (Washington D.C., 24 settembre 2015), questi valori appaiono chiari e sono da lui richiamati attraverso il ricordo di «Lincoln, libertà; Martin Luther King, libertà nella pluralità e non-esclusione; Dorothy Day, giustizia sociale e diritti delle persone; e Thomas Merton, capacità di dialogo e di apertura a Dio» e unitamente alla preoccupazione nei confronti della famiglia vengono ripresi e analizzati nel contributo di Lara Lakes. Il terzo intervento pronunciato in occasione dell’incontro con i membri dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (New York, 25 settembre 2015) è messo a fuoco e analizzato in tutte le sue parti da Paolo Messa. Papa Francesco non è il primo Pontefice a salire sul podio delle Nazioni Unite: il primo a pronunciare un discorso davanti alla principale organizzazione internazionale che dal 1945 percorre l’obiettivo di assicurare la pace e la sicurezza nel mondo fu Paolo VI nel 1965. Dopo Papa Montini fu la volta di Giovanni Paolo II (1979 e 1995) e di Benedetto XVI (2008). Legati da un filo conduttore che ha come compito la volontà di stimolare la creazione delle condizioni di un mondo più equo e libero dalle armi e dalla guerra, i discorsi di tutti i Pontefici, Bergoglio incluso, vertono – come rileva lo stesso Messa – attorno ad «eguaglianza, giustizia, dignità, diritti umani, libertà di religione»: Papa Francesco nel suo intervento riconferma «la vicinanza della Chiesa ai progetti e alla stessa struttura dell’ONU» ed esorta al riconoscimento di «una sostanziale uguaglianza a tutti gli uomini e le donne della terra, a tutte le popolazioni e le culture, indipendentemente dal loro livello di sviluppo o, meglio ancora, con particolare attenzione a chi quello sviluppo lo ricerca». Questo libro, attraverso i tre discorsi di Papa Francesco, è la storicizzazione di una nuova grande stagione della speranza, dove la fede è una luce che supera ogni tenebra e – come ricorda il Pontefice – «è apertura; è lontana da ogni tipo di elitarismo; non è per pochi privilegiati capaci di giungere a distinti livelli di spiritualità». The American Pope “Costruire ponti per costruire la pace”. A cura di Lara Jakes, Paolo Messa e Massimo Milone; pp 226; € 15.
ALBERTO ALOVISI