Napoli Borbonica. L’utopia
Philippe Daverio racconta la storia e le vicende della famiglia dei Borbone che ha regnato nel Mezzogiorno tra il 1734 e il 1860. L’intento è anche quello di ribaltare alcuni luoghi comuni negativi che pesano sull’immagine storica di questa casa regnante, la cui attività politica, economica e culturale ha rappresentato invece per tutta l’Italia meridionale ed in particolare per Napoli un periodo di autentico splendore.
Il racconto parte dalla descrizione del passepartout, la chiave di lettura, che rivela subito il grande amore per l’arte dei Borboni. L’oggetto scelto per questa settimana è infatti l’ ”Ercole Farnese”, scultura d’epoca romana, l’opera più significativa dell’eredità che Elisabetta Farnese lasciò a suo figlio Carlo di Borbone. L’opera fa parte di quella straordinaria Collezione Farnese che ancora oggi costituisce il corpo principale delle raccolte contenute all’interno del Museo Archeologico di Napoli e del Museo di Capodimonte.
Nel suo viaggio tra le bellezze e i tesori della Napoli borbonica, Philippe Daverio ospita alcuni interventi autorevoli da parte di intellettuali napoletani, quali lo storico Giuseppe Galasso e il Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Napoli Nicola Spinosa, e di una pungente voce del nord rappresentata dal giornalista ed editorialista Giorgio Bocca.
Le straordinarie immagini dei palazzi e delle regge costruite dai Borbone come Capodimonte e Caserta o degli edifici e delle opere simbolo di una intensa attività sociale ed economica come le seterie di San Leucio, la ferrovia Napoli-Portici, il Real Albergo dei Poveri e il Museo Archeologico, svelano come l’azione regnante dei Borbone, tra arte, architettura, passione archeologica, innovazione industriale e agro-alimentare, si sia tradotta in una vera e propria Utopia. (segue)