La Festa dell’Indipendenza della Tunisia Il Consolato di Tunisia a Napoli impegnato per la conoscenza del paese sotto il profilo turistico, culturale, economico e commerciale
La Tunisia si appresta a festeggiare martedì 20 marzo la Festa per 62/mo anniversario dell’Indipendenza. Il Paese si fermerà per celebrare l’anniversario della fine del protettorato francese e, dunque, la conquista di una Indipendenza voluta fortemente da tutto il popolo. Una ricorrenza che, nel Paese, è sempre stata molto sentita. Previste cerimonie ufficiali in molte città. Lo scorso anno nella capitale fu fatta sventolare una bandiera nazionale di 60 metri di lunghezza, quasi un record. Sin dai tempi antichi, i tunisini hanno saputo intrecciare forti legami commerciali e culturali con gli altri popoli del Mediterraneo. Nel XIX secolo, la Tunisia divenne il primo paese arabo ad avere una costituzione e ad abolire la schiavitù. Nel 1881, la Francia sancì il suo protettorato sulla Tunisia innescando una serie di violente reazioni anti-coloniali in tutto il Paese. E fu solo il 20 marzo del 1956, grazie al partito Néo-Destour, più radicale ed indipendentista fondato da Habib Bourguiba, nato dalla scissione nel 1934 con il Partito Liberale Costituzionalista Tunisino (DESTOUR), che la Tunisia riuscì a porre fine al Protettorato francese, il quale riconobbe infine l’indipendenza della Tunisia. Così venne abrogato il Trattato del Bardo, ratificato dalla Francia nel 1881, che sanciva il Protettorato francese nel paese, e con le elezioni dell’aprile 1956 Habib Bourguiba divenne il primo Capo del Governo Tunisino. Dopo aver proclamato la Repubblica Tunisina il 25 luglio 1957, Habib Bourguiba ne divenne il Primo Presidente. Sin dall’apertura della sede consolare di Napoli nel 1991, il Consolato di Tunisia a Napoli ha sempre operato per il consolidamento dei legami di amicizia tra la Tunisia e la città. In particolare ha avviato una serie di progetti di cooperazione e di gemellaggio con le Istituzioni e gli Enti locali, sia nel campo economico e commerciale, sia nel campo culturale, sia nel campo medico. Alcuni di questi progetti si sono concretizzati negli anni, altri invece sono in fase di realizzazione, altri ancora sono in fase embrionale. Ed è per tale motivo che l’attuale Console di Tunisia a Napoli, la Signora Beya Ben Abdelbaki, insediatasi da soli cinque mesi, si definisce parte integrante della società napoletana, essa si adopera per manifestare la sua presenza in molte attività ed eventi organizzati non solo dalle Istituzioni, ma anche dalla Società Civile. Ciò al fine di dare un maggior impulso alla concretizzazione di tali progetti, in un lasso di tempo relativamente breve, e allo stesso tempo per invogliare i cittadini italiani a scoprire la Tunisia in tutte le sue sfaccettature, non solo dal punto di vista turistico e culturale, ma anche da quello economico e commerciale, grazie alle grandi opportunità che il paese offre agli investitori ed operatori economici stranieri. Non è un caso che si sia registrato un aumento di italiani che decidono di trasferirsi definitivamente in Tunisia dopo aver
raggiunto l’età pensionistica, grazie ad un clima gradevole tutto l’anno, al costo della vita inferiore a quello italiano, e alla rinomata accoglienza e gioia di vivere tipiche del popolo tunisino. Il Consolato di Tunisia a Napoli, dal canto suo, collabora incessantemente con le Istituzioni locali affinché la propria colonia tunisina residente in tutta la circoscrizione di sua competenza (Campania, Puglia, Calabria, Basilicata e Molise) continui a dare il proprio contributo nel tessuto sociale di appartenenza, finalizzato ad una sempre maggiore integrazione.
Harry di Prisco