IL MANOSCRITTO APOGRAFO “ CODICE DA VINCI “ ACQUISITO DALLA FEDERICO II

Nell’aula Pessina dell’Università Federico II al Corso Umberto di Napoli, il Magnifico rettore, Gaetano Manfredi, in foto con il nostro Alovisi, ha presentato il testo apografo illustrato del Trattato della Pittura di Leonardo da Vinci, in un codice cinquecentesco acquistato dalla Federico II e che arriccherà il già prezioso patrimonio di libri antichi in dotazione dell’Ateneo.
Aono intervenuti, con vari interventi : il Prorettore, Arturo De Vivo, il Presidente del Centro di Ateneo per le biblioteche “ Roberto Pettorino “ Roberto Delle Donne, il Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea e noto esperto Leonardiano, Alfredo Buccaro , Carlo Vecce, professore di Letteratura Italiana dell’Università Orientale di Napoli e Matteo Angelo Palumbo, raffinato interprete della tradizione letteraria e culturale italiana e d europea.
E’ stato proiettato un video intervento dello storico dell’arte e uno dei maggiori studiosi di Leonardo da Vinci, Carlo Pedretti.
“ Il codice , ha esordito il Rettore Manfredi, era in procinto di essere venduto oltre oceano, ma la famiglia che ne possedeva e lo custodiva da secoli, di origini napoletane, ha preferito, pur perdendo in soldoni, che l’opera rimanesse a Napoli; infatti la Federico II ha intercettato il tutto acquistandolo. Si tratta di un prezioso codice cinquecentesco contenente il testo apografo illustrato del trattato della pittura di Leonardo da Vinci “.
“ Un testimone importante del testo di Leonardo da Vinci, il Prof. Roberto Delle Donne, docente di storia medievale, ha detto : altri apografi del trattato si presentano molto accurati nel testo, mentre il nostro manoscritto è decisamente più accurato nei disegni, e un’altissima qualità grafica delle immagini “
“ Il nostro intendimento come dimostra questa presentazione, ha spiegato il Prorettore DE Vivo, e tenere insieme tradizione e nove tecnologia che permetteranno, tra l’altro, la fruizione del codice altrimenti impossibile”.
Infatti nei loro intereventi, Alfredo Buccaro e, Carlo Vecce e Matteo Angelo Palumbo, hanno spiegato che il codice sarà digitalizzato sulla piattaforma Eco che ospita già le collezioni digitali di Ateneo e che il lavoro molto dedicato è in dirittura di arrivo.

Il codice aggiunge un nuovo elemento alla complessa rete della trasmissione del trattato Leonardesco e, soprattutto, un nuovo tassello di tracce di Leonardo a Napoli.
Il codice è attualmente custodito in una cassaforte Brau.
Alberto Alovisiapo1