Riaperto un intero quartiere degli Scavi di Pompei, tornano visitabili #domus e strade
Restituita al pubblico un’area di 60mila metri quadrati. A fine #aprile però sarà diffuso un calendario per le visite a rotazione delle nuove #domus, che apriranno secondo orari e giornate prestabiliti.
Nella #CasadellaCalce, tornata visitabile dopo decenni qui a #Pompei, sul pavimento di una grande sala si vedono ancora i resti dell’impasto della calce, il cumulo del legante e l’ammasso degli inerti: sulla parete dello stesso ambiente, i resti del primo strato di intonaco, segno che al momento dell’eruzione del 79 dopo #Cristo nell’abitazione erano in corso lavori di ristrutturazione, a seguito dei danni provocati dal terremoto che sconvolse l’area vesuviana nel 62 dopo #Cristo.
È una delle #domus riaperte al pubblico il 24 marzo, a conclusione dei lavori di messa in sicurezza degli antichi edifici della #RegioVIII, il quartiere sud occidentale degli #scavi, finanziati dall’ #UnioneEuropea nell’ambito del @Grande progetto Pompei. L’apertura del nuovo quartiere arriva dopo l’inaugurazione die sei edifici il 24 dicembre con il premier Matteo Renzi . Assieme alla #CasadellaCalce, riaprono strade, vicoli, isolati interdetti al pubblico dagli anni del terremoto del 1980, come lo stretto vicolo dei Dodici Dei, che conduce al #Foro attraverso via delle Scuole o la via della Regina su cui affacciano le case protese sulle mura meridionali dell’antica città.
“In un’area di circa 60mila metri quadrati – spiega il direttore della Soprintendenza Pompei, #MassimoOsanna – sono stati eseguiti in modo sistematico interventi ispirati ai principi di riconoscibilità, reversibilità e compatibilità con il contesto archeologico, corredati da schede con documentazione fotografica e, ove necessario, rilievi laser-scanner. I lavori hanno consentito anche di conoscere e documentare dettagli finora ignoti delle aree interessate”.
Tanti i turisti che già nella giornata del #GiovedìSanto hanno invaso i nuovi percorsi, affascinati anche dalle grandi statue di Igor Mitoraj distribuite in luoghi come #Foro, #Basilica, #Quadriportico dei Teatri, #Foro triangolare, Tempio di Venere. Ecco l’Orto botanico, in realtà una vasta domus su due piani con tre ingressi, che prende il nome dall’Orto botanico realizzato dalla direzione degli scavi nei decenni scorsi. E poi la Casa della Regina Carolina, che prende il nome da #CarolinaMurat, esplorata nel periodo francese, con affreschi in IV stile. Un vivace mosaico in bianco e nero con due lottatori decorato il vestibolo d’ingresso alla #Palestra, un ampio salone che aveva un colonnato e vaste pareti affrescate con edicole raffigurate in prospettiva, all’interno delle quali sono raffigurati atleti, giudici di gare, scene di combattimento e premiazioni. Qui, gli interventi hanno riguardato il recupero di affreschi e mosaici in tessere bianco e nero che presentavano rigonfiamenti e lesioni.
Riaperte anche la #CasadelMedico e quella del #Cinghiale, dalla scena a mosaico riprodotta nel vestibolo di ingresso con un cinghiale sorpreso in un bosco da due cani. Qui, è stato completamente recuperato il vasto pavimento a mosaico dell’atrio e l’impluvio centrale, con il motivo raffigurante le mura urbiche. Di nuova accessibile ai visitatori l’Odeion, il teatro piccolo da 2500 posti, dove sono state integrate le lacune nelle gradinate e riparato il pavimento. Qui, già si vedono le apparecchiature elettroniche che, all’interno del Piano della fruizione, saranno utilizzate per la proiezione notturna sulle gradinate dell’Odeion di immagini mappate in un video sonoro ispirato alla musica e allo spettacolo antico.
“Abbiamo eliminati i puntelli – ricorda Massimo Osanna – e ora è possibile anche in questa zona di Pompei fare l’esperienza di camminare per strade antiche senza intralci. A breve riapriremo la Regio VI, entro l’estate le altre Regiones, la VII, la IV, la V e la IX. Entro metà 2017 tutta Pompei sarà messa in sicurezza”.
Il Responsabile unico del procedimento è l’architetto Valerio Papaccio, il direttore dei lavori l’architetto Annamaria Mauro. I lavori sono stati eseguiti dalla rti Samoa restauri srl e Atramentum. Le insulae recuperate sono 7, le unità architettoniche (tra domus, botteghe ed altri edifici) sono 112. Gli interventi hanno riguardato: restauro dei colmi (3.800 mq), consolidamento giunti (7.200 mq), restauro muratura (1.250 mq), sarcitura delle lesioni (2.360 mq), intonaci consolidati (2.600 mq), pavimenti a mosaico (600 mq), pavimenti in cocciopesto (700 mq), stucchi (112 mq), pellicola pittorica (670 mq), consolidamento delle bordature (11.100 metri), restauro di blocchi (160 mq), opere di presidio (70 metri)
Alla fine di aprile sarà predisposto un calendario delle visite a rotazione che sarà diffuso a tour operator e visitatori con l’indicazione di giorni e orari di apertura.
“L’offerta di fruizione dell’area archeologica con le aperture delle domus della Regio VIII, le case incluse nell’itinerario della mostra Mito e Natura e ancora gli edifici aperti nel mese di dicembre si è notevolmente ampliata – aggiunge Osanna -per garantire la più ampia offerta di visita, compatibilmente con la disponibilità degli addetti alla vigilanza, sarà strutturato e comunicato un programma di visita alternato alle domus, che consentirà, inoltre, di decongestionare i flussi
nelle case più visitate e assicurarne la piena tutela”.
Il sito archeologico resterà aperto nei giorni di Pasqua e Lunedì in Albis, mentre per la prima domenica del mese ad ingresso gratuito, 3 aprile, sarà ripristinata la fascia oraria che prevede la chiusura dell’ingresso al sito dalle 12,30 alle 14,30. Dal 1 aprile, inoltre, e fino al 31 ottobre gli orari di visita al sito saranno i seguenti: 9,00 – 19,30 (chiusura casse 18,00).